Il Conte di Saint-Germain
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Nonostante la mancanza dei mass media, a partire dal 1750 farà ben presto il giro d'Europa il nome Conte di Saint-Germain, a tutti gli effetti l’uomo del mistero.

Chi era, veramente, il Conte di Saint-Germain? Che cosa fece nella sua vita? Quando nacque? Quando morì? Si chiamava davvero Conte di Saint-Germain?

Qualsiasi tentativo di dare una collocazione anagrafica a Saint-Germain è impossibile e sbagliata: Saint-Germain è un Essere Asceso che non ha bisogno di nascere da ventre di donna poiché ha acquisito l’abilità di non essere più soggetto né alla ruota della nascita-morte né allo spazio-tempo.

Quindi tutti i tentativi di collocarlo in qualche famiglia o in qualche luogo sono necessariamente errati.

Se è vero che egli, nella vita in cui ebbe la realizzazione dell’Essere fu Francesco Bacone (foto a destra), allora già in quella vita egli divenne immortale ed inscenò la sua morte per ritornare qualche anno dopo, dal nulla, come Conte di Saint-Germain.

Del suo aspetto fisico Charles Henri, barone di Gleichen, lo descrive così: "...un uomo di taglia media, assai robusto, vestito con semplicità magnifica e ricercata...". Le cronache del tempo lo ricordano che aveva fronte spaziosa, occhi penetranti, statura media e forme aggraziate.

Voltaire parlò di lui, incontratolo per la seconda volta dopo trenta anni, come l’uomo che non è invecchiato di un giorno e che dimostra sempre 40 anni.

Giacomo Casanova, famoso per le sue peripezie sentimentali, fu affascinato dal Conte di Saint Germain e, massone egli stesso, si disse convinto che il Conte possedeva vaste conoscenze in campo occultistico.

Giacomo Casanova ci descrive nelle Memoires, di un incontro con il Conte nel salotto della marchesa d'Urfè a Parigi, nel 1758. L'avventuriero veneziano, all'epoca già Massone e direttore delle Lotterie Reali francesi, si dichiara affascinato dai modi, dallo sfarzo e dalle conoscenze del Conte in campo occultistico.

Il Conte viene descritto da Casanova come un uomo eccezionale, capace di tramutare in oro i metalli vili e maestro nell'arte alchemica di fabbricare i diamanti, tanto da usarli come bottoni. Si narra che ne abbia fabbricato uno preziosissimo per Luigi XIV. Scrisse di lui: "Quest'uomo straordinario, re degli impostori e dei ciarlatani, affermava con la massima serietà di avere trecento anni, di conoscere il segreto della medicina universale, di essere signore dei quattro elementi e di essere in grado di fondere i diamanti".

La cortigiana Pompadour ne è magnetizzata al pari delle altre dame di corte e nemmeno re Luigi XV ed un numero imprecisabile di suoi cortigiani non è esente dall'esserne attratto.

Horace Walpole che lo descrive nei suoi Commentari come uno strano individuo che canta e suona il violino meravigliosamente, ma che è sicuramente pazzo.

Secondo Casanova e secondo altri storici più scrupolosi, tra cui proprio Sir Horace Walpole e lo scrittore francese Henri Chacornac, il Conte di Saint-Germain parlava francese, inglese, spagnolo, portoghese, italiano, tedesco, ebraico, arabo e latino. Qualche altra fonte meno seria aggiunge anche il sanscrito a queste lingue.

La teosofa Annie Besant sosteneva che il conte era stato conosciuto in passato con molti altri nomi, nel XIV secolo si faceva chiamare Christian Rosenkreuz, aveva trascorso la sua lunga vita (106 anni) in oriente alla ricerca della saggezza occulta, ed aveva fondato una società segreta chiamata "La fratellanza della Rosa Croce". Ricomparve successivamente con il nome di Hunyadi, quindi di "Fratello Robert", nel XVI secolo era noto come Francis Bacon e quindi Saint Germain. Successivamente fu rivisto molte altre volte, ma sembre con lo stesso aspetto. Nel 1765 una vecchia contessa lo incontrò a Bruxelles dopo averlo conosciuto da bambina a Venezia all'inizio del secolo, ma il suo aspetto appariva immutato. Nel 1798 era conosciuto a Vienna come der Amerikaner, per il suo lungo soggiorno in America.

Saint-Germain viaggerà in tutta Europa in quanto inviato della Fratellanza Bianca, una organizzazione di Maestri Ascesi che opera per il bene dell’universo; a seconda delle necessità si farà chiamare spesso con altri nomi, come "Conte di Bellamye", "Marchese del Monferrato", "Conte di Weldone", "Marchese di Aymar", "Cavaliere di Schoening", "Conte di Soltikof", "Conte di Surmont", solo per citarne alcuni.

Aveva una cultura sbalorditiva, che spaziava in svariati campi del sapere: non esisteva, pare, lingua, antica o moderna, al di fuori della sua conoscenza; la storia sembrava non avesse segreti per lui e, in effetti, uno dei punti di forza del suo personaggio era l'affermazione di sapersi muovere a piacimento nel tempo essendo testimone "interattivo", diremmo oggi, degli eventi e degli uomini che vissero in secoli diversi.

È storicamente provato che il Conte fosse compositore di musica ed eccellente violinista e le sue sonate, stampate dall'editore londinese Waish tra il 1748 e il 1760, furono apprezzate da Mozart e da Gluck; il successo che riscuoteva dai concerti era pari a quello di Paganini. Fu anche abile pittore, seppur privo di originalità artistica, ed ingegnoso chimico avendo elaborato centinaia di procedimenti industriali, per la tintura delle sete, per il cuoio, per la preparazione di oli ed essenze, oltre che per la cosmetica, arte in cui era considerato autore di ricette miracolose.

Mentre alcuni lo considerano un grande uomo, "Il più grande sapiente che sia mai esistito", lo definì il landgravio di Hesse, altri lo odiarono profondamente come Casanova. Infatti quando era presente il Conte li ove era Casanova, le donne non erano più attratte dal fascino che quest’ultimo esercitava su di loro, bensì dalla conoscenza dell’immortalità che le donne speravano di poter conoscere dal Conte.

Il Conte di Saint-Germain era anche alchimista: si pensò che egli fosse in grado di fabbricare l'oro e che avesse trovato la Pietra Filosofale e che fosse capace di purificare le perle; si dice che avesse sbalordito la corte di Francia per aver tolto una macchia ad una gemma di enorme valore rendendola "della più bell'acqua e aumentandone il valore da 6.000 a 10.000 franchi" del tempo, come leggiamo nei Commentari di Horace Walpole.

Aveva conoscenze alchemiche, compresa la conoscenza della formula della pietra filosofale, della formula e dei riti per far resuscitare gli avvelenati dai funghi, della formula per far "aumentare di volume" le perle (si pensi che il procedimento per le perle artificiali è stato messo a punto nel 1913), per eliminare i difetti dei diamanti.

Fu presentato a Luigi XV, il quale volle mettere alla prova le sue qualità paranormali, a lungo descrittegli da tutti i nobili della corte. Il re era rimasto impressionato da una storia ascoltata da bambino in cui un alchimista, un certo Dumas, era sparito dalla sua abitazione dopo aver ricevuto la visita di un omino nero su un vecchio ronzino ferito. Non solo il conte citò il nome dell'uomo, ma rivelò anche l'esatto indirizzo: rue de l'Hirondelle. Stimolato da Luigi XV, si concentrò ed aggiunse che il cadavere non si era mai trovato in quanto Dumas si era avvelenato nel laboratorio sotterraneo la cui unica entrata era una botola nascosta da alcune lastre mobili nei pressi dell'entrata. Poi si fermò, concludendo che potevano saperne di più solo i seguaci di Rosacroce, cosa che il re non era. Il giorno successivo fu riaperta un'inchiesta e tutto fu trovato come descritto.

Nel 1760, il Conte di Saint Germain concesse un'intervista ad un giornale londinese ma poi, poco a poco, perdiamo le sue tracce.

Ma un aspetto, in particolare, dei presunti poteri del Conte di Saint-Germain colpì i suoi contemporanei: la capacità di non invecchiare. In quanto Essere Asceso aveva scoperto il segreto dell'eterna giovinezza per il semplice fatto che non era più un corpo soggetto al tempo.

Fatto sta che Saint Germain pareva non invecchiare mai: si presentava al pubblico a distanza di anni ed aveva sempre lo stesso aspetto di uomo sulla quarantina e fu così che si aggiunse al suo nome l'appellativo di "Immortale". Il Conte di Saint Germain era affiliato all'ordine dei Rosacroce, un movimento iniziatico nato in Germania nel 1614 ed il nome da lui usato, Conte di Saint Germain, appunto, significa "Vomes Sanctae Fraternitatis", ovvero "Socio della Santa Fratellanza".
Saint-Germain è un Maestro Asceso, ossia è una di quelle persone che dopo una o più esperienze terrene, realizzano in sé la fusione tra materia e spirito ottenendo un "corpo di gloria" non più soggetto alle leggi di gravità e di morte.

Sono di valore le sue vicende in Europa nel XVIII in pieno Illuminismo.

Saint-Germain aveva tentato inutilmente di far uso della propria influenza sulle classi privilegiate e sui reali, al fine di ottenere delle concessioni e delle riforme che avrebbero impedito l’esplosione delle passioni popolari: qualora fosse stato accordato quanto richiesto e, di conseguenza, fossero migliorate le condizioni materiali del popolo, questa coazione, in qualche modo, avrebbe permesso ad alcune idee di essere propagate nella società e di aiutare parallelamente la sua riorganizzazione, dandole la base morale necessaria ad ogni collettività per ottenere una vita razionale ed armonica.

Saint-Germain non riuscì, dunque, nel suo scopo e sparì senza che si sapesse dove andasse; ma non ha abbandonato il proposito di realizzare la sua opera anche nella nostra epoca che, nei suoi sconvolgimenti e nelle sue agitazioni, segna la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo nell’attività umana. Non è un fatto straordinario che degli spiriti molto sviluppati, con una conoscenza completa delle leggi di natura, possano, in un certo periodo storico, manifestarsi pienamente agli occhi degli altri uomini.