Il vero
significato del servizio
Il
concetto di "Servizio" viene generalmente compreso dalle persone in
maniera erronea.
Normalmente
il Servizio è compreso non per una attività propria dell'anima, bensì
come atto al quale ci si accosta per ottenere una momentanea
soddisfazione emozionale. In realtà, è spesso una risposta emozionale
ad uno stimolo dell'ambiente. In queste condizioni l'individuo non
sperimenta una originazione auto-determinata del Servizio, bensì
"scatta" in lui la necessità di fare qualcosa per gli altri quando ci
sono condizioni ambientali che lo inducono, in modo compulsivo, a
compiere un atto di servizio.
Che
servizio non è...
Queste
condizioni di stimoli esterni si possono ricondurre a persone, tempi,
eventi, luoghi e cose.
Mettiamo
questo esempio: un individuo sperimenta un senso di colpa
dovuto al fatto che il papà è morto ed egli, quella volta, non volle
essergli vicino e disponibile. Ora non ha più il padre, ma a casa sua
c'è un'immagine di lui.
Questa immagine può essere lo stimolo che lo
indurrà, visto il senso di colpa alla base, a fare qualcosa per gli
altri per sopperire a quella mancanza che si porta dentro. E' una
sostituzione, un facsimile, non è l'episodio originale.
Sapete quale
sarà il risultato? Che le cose che lui farà non potranno mai
soddisfarlo del senso di colpa originale, per cui egli cercherà
continuamente una assoluzione da un riferimento sbagliato. Chiaramente
questo è solo una delle possibili cause che daranno poi in seguito una
attivazione di un meccanismo stimolo-risposta.
In
una condizione stimolo-risposta l'aiuto che si dispensa non sarà mai
collegato allo spirito non essendoci le condizioni di
auto-determinazione, cioé di "generato dal proprio spirito per la
propria anima". Ed è così che il mondo si riempie di Don Chisciotte che
combattono contro i mulini a vento tentando di salvare il mondo.

Don
Chisciotte e Sancho Panza
Parliamo
di automatismi; per quanto siano gestione dei livelli
inferiori di coscienza, non si vuole condannarli o condannarne le
persone che ne sono preda; tutt'altro. Ma l'intenzione che questo sito
porta avanti è quello di una presa di coscienza. Se mi viene da
comunicare qualcosa a qualcuno, la mia coscienza urlerebbe in malo modo
se io scendessi a compromessi con la mia realtà, per cui, se affronto
un argomento, sono abituato ad andarci fino in fondo e senza peli sulla
lingua.
In
quest'ottica posso dichiarare di decine di persone che ho conosciuto e
che, in un modo o nell'altro, per anni hanno prodotto un servizio non
auto-determinato. Una persona che compie un servizio
autodeterminato
è una persona serena e soddisfatta, non è isterica e non si emoziona
innanzi alle avversità degli altri; bensì le comprende, ne ha
compassione ed agisce senza sentire colpa. Se guardando un filmato che
contiene scene tragiche come quelle degli abitanti dell'Africa non vi
sentite degni di possedere ciò che avete, allora potete essere certi
che il vostro servizio, se lo intraprendereste, sarebbe un servizio non
auto-determinato.
Il
Servizio, per essere realmente tale, deve
seguire l'identificazione con gli altri (compassione) e stabilire un
contatto amorevole partendo nei confronti di un individuo fino ad
espandersi con il Tutto. Stiamo parlando dell'unione con il Tutto e
quindi di responsabilità (nel senso di cura) verso qualsiasi aspetto
dell'esistenza. Comprende anche il fatto di andare a pulire un bosco
(senza pubblicizzarlo per ottenere riconoscimento) perché "parte di sé".
Passiamo
ora ad un aspetto del Servizio nel campo spirituale: non è quasi mai
servizio quello di istruire gli altri; sto parlando a coloro che fanno
i maestri nei centri spirituali, che lo fanno per lavoro. Se il
servizio è un impulso spirituale, credo che questo sia qualcosa che era
presente solo in Gesù, in Madre Teresa e in
pochi altri.
Invece oggi tutti sono maestri. Cosa voglio dire? Che il fatto di
insegnare agli altri è una cosa che certamente non è presente
nell'anima di tutti i maestri che ci sono in giro, ma che questi hanno
costruito una posizione per esercitare potere sugli altri al fine di
ottenere un compenso emozionale. Il
vero Servizio è quello che si compie vivendo in mezzo alla gente e
rimanendo se stessi.
La
forma
mentis dell'umanità è quella del potere ed il più grande potere è
sempre stato
quello della conoscenza
che non ti dò,
l'essere misteriosi. E' con il mistero che si intrappolano gli Esseri.
La conoscenza non la si può avere; la conoscenza non è dati o cultura,
è certezza, cioé è essere
quella cosa.
La conoscenza non è qualcosa che ricade nel campo dell'avere, bensì nel
campo dell'essere. Infatti questi maestri non hanno conoscenza, poiché
se la avessero la sarebbero e nessun Essere di conoscenza userebbe il
potere verso gli altri non dispensandola. Quindi questi Esseri non
hanno conoscenza ed intrappolano altri promettendo cose che non
potranno mai dare poiché, a priori, non lo sono loro. Mi è triste
vedere questi maestri che spremono per anni i loro allievi promettendo
volta per volta conoscenze successive e di grado avanzato. Spremerli
non necessariamente per un vantaggio economico, bensì per un
rientro emozionale:
si chiama "gusto del potere". Gesù mantenne l'istruzione solo per tre
anni e mezzo. Chi vuole tenervi a tempo indeterminato probabilmente vi
sta fregando. Diffidate. Chi dona con l'anima svolge il vero Servizio e
dà ad esso un valore
esoterico di liberazione degli ostacoli che la vita accumula da
incarnazione a incarnazione. Ma è a causa di questi meccanismi
stimolo-risposta che il filosofo Nietzsche disse:
Viviamo
nella presunzione di “pensare”
mentre è
possibile che noi
“veniamo
pensati”.
Sì, veniamo pensati dal nostro corpo e quindi le nostre scelte non sono
auto-determinate.
Arcangelo
Miranda
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