Ma un ricco
non può entrare nel Regno dei Cieli?
La
famosa frase "È più facile per un cammello passare per la cruna di un
ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli" è stata da sempre mal
compresa circa la sua vera natura ed è stata interpretata secondo il
concetto di indegnità che è proprio di tutti gli esseri umani.
Ad aggravare la
situazione c'è poi stato l'accostamento ad una situazione totalmente
estranea che fu la scelta di San Francesco di fare voto di povertà.
Con questo accostamento la ricchezza è stata
definitivamente demonizzata.
Cerchiamo di capire
realmente cosa significano questi due eventi.

Ci
sono due modi di essere ricchi: quello di
POSSEDERE RICCHEZZE,
ma avendo dentro la paura di sentirsi poveri e trascorrere il
quotidiano ad accumulare danaro e ricchezza al fine di riempire una
mancanza emozionale ed un secondo modo, cioè quello di
SENTIRSI SEMPLICEMENTE RICCHI.
Nel primo caso, ORA (nel
tempo presente) l'individuo si sente povero, nel secondo ORA
l'individuo si sente ricco.
Qual'è la differenza di
questi due stati?
Leggiamo tutte le parole
di Gesù nel testo del Vangelo di Matteo 19: 16-26:
Allora gli si accostò
un giovane dicendogli: «Maestro buono, cosa devo fare di buono per
avere la vita eterna?». Gesù gli osservò: «Perché mi interroghi su ciò
che è buono? Solo Dio è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i
comandamenti». «E quali?» gli chiese. Gesù rispose: «Non uccidere; non
fare adulterio; non rubare; non testimoniare il falso; onora il padre e
la madre e ama il tuo prossimo come te stesso». Il giovane soggiunse:
«Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia infanzia; cosa mi
manca ancora?». Gesù continuò: «Se vuoi essere perfetto, vai, vendi ciò
che hai e donalo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e
seguimi». Udite queste parole il giovane se ne andò contristato, perchè
aveva molti beni. E Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi dico in verità
che difficilmente un ricco entrerà nel Regno dei Cieli. Ma vi dico che
è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che non per
un ricco entrare nel regno dei cieli». Udendo queste cose i discepoli
si sbigottirono e chiesero: «Chi potrà dunque salvarsi?». E Gesù
guardatili disse loro: «Questo è impossibile all'uomo, ma tutto è
possibile a Dio».
Se una
persona si sente veramente ricca, non avrà alcun problema a lasciare
tutto, poiché, essendo quella cosa, la potrà creare di nuovo e
manifestarla nella realtà.
Nessuno avrebbe paura ad
abbandonare qualcosa che lui stesso "è" e che quindi può creare di
nuovo a suo piacimento.
È come se un cuoco avesse
paura che distruggendo le
ricette non sia più cuoco, oppure un pilota che se gli si incendia
l'auto non si sente più tale.
Nessuno ha paura di
lasciar uscire l'aria dai polmoni, poiché sappiamo che inevitabilmente
ne entrerà dell'altra.
Ma coloro che sono
schiavi della ricchezza, vuol dire che
non sono
davvero ricchi dentro, ma stanno combattendo un passato di povertà,
motivo per il quale non si è nell'ORA.
Poiché solo nell'ORA si
può entrare nel Regno dei Cieli,
ecco spiegate le parole di Gesù circa l'impossibilità per un ricco "che
ha paura di lasciare perché povero dentro" di entrare nel Regno dei
Cieli.
L’atteggiamento di Gesù
di fronte al denaro è
indubbiamente relativo all’intenzione con la quale questo è visto
dall’uomo. Ma non solo.
Mammona è una parola
aramaica che significa "beni" ed indica non solamente beni in
denaro.
Eppure Gesù,
nonostante attaccasse la ricchezza, frequentava i ricchi, cosa che
sembrerebbe una contraddizione che non è affatto; leggiamolo in Luca
19:1-10:
Entrato
in Gerico, [Gesù] attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome
Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse
Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di
statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un
sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù
alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo,
scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti
mormoravano: «È
andato ad alloggiare da un
peccatore!» Ma Zaccheo, alzatosi,
disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la
metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco
quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi
la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di
Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò
che era perduto».
Per comprendere ancor meglio cosa significhi "essere ricchi dentro",
consiglio la lettura di questi tre fantastici testi:
Ne
IL MILIONARIO si narra di un
ragazzo che va a trovare questo anziano stra-milionario ed ottiene la
grande lezione dell'imparare a sentirsi
davvero ricchi dentro.
Ne
LA FORMULA DELLA RICCHEZZA - il principio
lol2a l'autore descrive qual'è il corretto atteggiamento
mentale da
adottare
nei confronti della vita per far si che l'universo ci
ricompensi in modo definitivo e non temporaneo quale può essere il
periodo di una vita umana.
Questi due libri sono
due vere perle di saggezza che
tutti coloro che sono impegnati sul percorso della Grande Opera
dovrebbero leggere.
Circa
LA MISTICA DEL DINERO
cito la presentazione dell'editore: Una Mistica apparentemente
misteriosa dirige i destini della Fortuna. Perché alcuni accedono alla
ricchezza ed alla prosperità, mentre altri non ci riescono per quanti
sforzi facciano?
Leggendoli tutti e tre
si otterrà certamente una
migliore ottica circa le meccaniche della ricchezza e del perché il più
delle volte ci sfugge dalle dita, semmai qualche volta ci viene a
trovare. Consiglio comunque anche la lettura di questo servizio:
LA
VITA TENDE ALL'EQUILIBRIO.
Passiamo ora a San
Francesco

Francesco
aveva deciso di dedicare la propria vita al proprio essere e sapeva di
poter cadere schiavo delle tentazioni del danaro. Ma lui comunque si
sentiva ricco poiché lo era davvero.
Allora egli optò
per
eliminare la tentazione non in osservanza alla frase «È più facile per
un
cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel
Regno dei Cieli», bensì in virtù a
quella di Matteo 18:8,9 che dice: «Ora
se la tua mano o il tuo piede è per te occasione di scandalo, taglialo
via e gettalo lontano da te; è meglio per te entrare nella vita monco o
zoppo che essere gettato nel fuoco eterno, con due mani o due piedi. E
se il tuo occhio è per te occasione di scandalo, cavalo e gettalo via
da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che
essere gettato nella Geenna del fuoco con due occhi».
Francesco
era un ricco "ricco dentro" e la sua voglia di essere e di
servire il proprio dio era tale ed ammirabile al punto di eliminare
qualsiasi tentazione che lo potesse distrarre dal percorso.
Ciò che fa si che tali episodi o parabole
vengano
interpretate in
maniera erronea, è l'indegnità, il sentire dell'uomo di non meritarselo
per i sensi di colpa a cui ancora crede di essere soggetto. Alla base
dei sensi di colpa c'è il credere cose che sono contro la vita, le
cosiddette aberrazioni. L'aberrazione (il nostro accordo verso un
concetto), crea l'indegnità e l'indegnità è tenuta lì dall'emozione di
paura. Per questo affrontarle le proprie paure e/o rivedere le cose in
altro modo (eliminare le aberrazioni), libera l'essere. Se crediamo che
il vecchietto chiamato dio ci punirà per quella nostra azione, prima ci
sentiamo indegni e poi la paura sorreggerà tutto questo castelletto.
Ma torniamo
all'argomento: noi, ci sentiamo ricchi dentro o lo usiamo
(o lo useremmo) per fini personali? Questa cosa vale anche per il
potere: se avessimo più potere, lo useremmo per soddisfare le
tentazioni della personalità (fini personali)? Ancora, se avessimo più
fama, la useremmo per meglio diffondere l'amore tra gli altri oppure
per aumentare il desiderio di ammirazione?
Queste
sono le tre
tentazioni del percorso cristico: ricchezza, potere, idolatria.
A
buon intenditor.....
Arcangelo
Miranda
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