La vita
tende all'equilibrio
Postato il 5
gennaio 2007
un
raro articolo di A.M. King
Capita spesso
che
impieghiamo giorni, mesi o anni per far si che quella cosa non accada
più, ci mettiamo un'energia pazzesca, sistemiamo ambienti, situazioni
ed altro, imbrogliamo persone e non ci facciamo scrupoli di far del
male ai nostri amici, ma ecco che dopo tempo ci si presenta il solito
panorama, la solita scena, accade di nuovo: proprio quella cosa che
volevamo non accadesse più si presenta e ci rovina la vita; di nuovo,
uffa.
Possiamo
fregare tutti, ma non
è possibile fregare la nostra mente e quindi noi stessi: le cose non
risolte si presenteranno sempre.
Spesso
ci sentiamo esasperati che le cose vanno sempre nella stessa maniera.
Allora prendiamo dei provvedimenti: cambiamo casa, cambiamo amicizie,
cambiamo lavoro ecc.
Ma dopo qualche tempo il nostro partner ci
tradisce come accadeva prima con l'altro, il nostro datore di lavoro ci
sfrutta come accadeva prima, i nostri amici approfittano di noi come
accadeva prima, i conoscenti ci prendono in giro come accadeva prima.
Un
altro esempio: tentiamo "disperatamente" di risparmiare di là o di qua,
scegliamo con cura la spesa buona, ma comunque più vantaggiosa, abbiamo
saputo che le banche non possono più richiedere la penale per
l'estinzione del conto corrente e cambiamo banca approfitando di quella
promozione dove pagheremo solo 5 euro al mese invece che 6 (ma prima
non conveniva cambiare poiché le spese di estinzione erano alte...),
poi facciamo il contratto del telefono più conveniente (c'è una
fantastica nuova promozione...), scegliamo il distributore di benzina
dove al litro costa 10 centesimi in meno che da quell'altro ed ecco...
facciamo un incidente con la macchina e rompiamo il faro all'auto che
ci precedeva. Avevamo calcolato che con le strategie di risparmio
questo mese ci saremmo trovati in tasca 95 euro rispetto al mese
scorso; d'altronde sapevamo che era uno spreco buttare i soldi con quel
vecchio contratto telefonico o con la benzina così costosa... ma ora
tutto è andato perso, fino all'ultimo centesimo dei 95 euro
risparmiati: il faro costa 95 euro oppure, se facciamo la lettera, il
costo dell'assicurazione del nuovo anno sarà 95 euro più costoso ed
avremo due classi in più. Facciamo un altro esempio. Abbiamo deciso di
guarire dalla malattia: rivolgiamo la nostra attenzione a metodi, tipo
la medicina, il reiki, i rimedi naturali e quant'altro ci potrà
aiutare.Ma ecco che quando stiamo lì per riuscire, mangiamo quel
determinato cibo che ci fa stare nuovamente male, usciamo scoperti e
prendiamo freddo, viene a piovere pure senza alcuna avvisaglia e ci
ammaliamo di nuovo: siamo davvero irritati. La colpa è di tutti...
tranne che la nostra.
Ancora un altro esempio, ricorrente in
quelle persone che non riescono proprio ad ingrassare: si può mangiare
molto senza prendere peso. Dal momento che generalmente parlando, il
suo atteggiamento interiore è quello di non ricevere mai abbastanza,
questo è precisamente il messaggio che il suo corpo capta durante il
pasto e quindi reagisce di conseguenza. A questa persona non servirà
abbuffarsi fino a scoppiare poiché, dentro di sé, vive nella mancanza.
In tutti questi fallimenti, in genere ci si pone la seguente domanda:
quale aspetto tecnico mi ha tradito o è venuto meno?
No, No, nessun aspetto tecnico: sei venuto meno TU! Non vedo un cuore
puro.
Sì, sei venuto meno tu. Ciò
che identifica in primissima istanza un Maestro è il fatto che si
prende la totale responsabilità della propria vita. Egli non sa ancora
quando, come o perché gli è accaduta quella cosa, però sa con certezza
CHI l'ha creata: lui stesso.
Immaginate di essere in
difficoltà nel deserto e di vedere il mare lì all'orizzonte; vi sentite
salvi poiché il mare è lì e vi incamminate verso di esso. Ma
d'improvviso cala una tempesta di sabbia e poi scende la notte. Ma voi,
appena potete, vi rimettete in cammino in quella direzione poiché,
nonostante il buio, SAPETE che il mare è lì anche se momentaneamente
non riuscite a vederlo. Mai direste che per il fatto di non vederlo il
mare non è più lì.
Eppure,
nella vita, regolarmente non siamo coerenti alle nostre scelte
e perdiamo di vista l'obiettivo e non raggiungiamo il cambiamento
perché ci facciamo distrarre dalla nostra personalità, dagli interessi
che essa, inevitabilmente, mentre sta cambiando qualcosa, ci rimette
sotto il naso.
Un
Essere è un creatore e nulla può accadere a meno che non l'abbia creato
lui; ciò non toglie che possa aver dimenticato quando lo creò, ma fatto
sta che fu lui a crearlo. Qualsiasi creazione viene effettuata
per
mezzo del pensiero e con l'uso della decisione. Se la vostra decisione
rientra nel campo della certezza certa, siate certi che quella cosa
accadrà. Se una
nuova decisione non cambia la vecchia, il panorama della nostra vita
non cambia, non illudiamoci. Qualsiasi cosa faremo è come fare un buco
nell'acqua: è questione di tempo ma l'acqua riempirà quel buco.
Tuttavia ci si può anche illudere di aver cambiato la propria
situazione in maniera definitiva; alla vita non manca il senso
dell'ironia.
A tal proposito ho visto di
persone che hanno sofferto per anni pur di arrivare a possedere quella
certa cosa; loro si sentivano poveri per cui pensarono che con il
raggiungimento di quel possesso sarebbero divenuti ricchi; quindi hanno
profuso energie tremende e sono andate incontro a mortificazioni
incredibili vestendo di abiti vecchi, andando incontro a stress con le
banche, non mangiando pur di arrivare a possedere quella cosa.
Ebbene, ora quella cosa ce l'hanno, ma la perderanno nella quantità che
manca per giungere all'equilibrio, come una bilancia che ritornerà al
centro. Dovranno dare tutto ciò che hanno accumulato per curare sé
stessi o qualcuno della famiglia per un male incurabile che diverrà
curabile solo quando avranno dato via tutto ciò che hanno ottenuto con
gli sforzi di una vita.
Quando una persona è impegnata con
l'avere (uso
dello sforzo), non può vedere la sua condizione per porvi rimedio.
Esistono milioni di metodi
per ottenere qualcosa, ma la cosa più ovvia per riuscire davvero ad
ottenere viene messa da parte: essere quella cosa! E' inutile lottare
per ottenere; è inutile fare sforzi ed andare incontro a rinunce per
divenire ricchi: basta sentirsi ricchi. Conosco persone che sono
ricchissime, ma che non sentono di esserlo e quindi sono lì a vivere
una vita da miserabili poiché dentro di loro nulla è cambiato: si
SENTONO poveri.
Qualcuno disse di smetterla
di accumulare tesori sulla terra; l'accumulare prevede lo sforzo,
l'avere, l'essere non prevede alcuno sforzo.
Una persona che si è sempre
sentita sola nella vita, se è arrivata a conoscere e stringere una
relazione con la persona ideale, se non cambierà atteggiamento la
perderà, poiché ciò che c'è sotto produrrà ancora solitudine.
Valutate i fatti e non
fidatevi delle scuse e delle giustificazioni: i risultati sono la
creazione dell'atteggiamento e dell'intenzione della persona.
Solo
vivendo nella certezza che la cosa
già è potrete cambiare la vostra realtà. L'intenzione è causa, se non
c'è intenzione nulla si può ottenere.
Voglio spiegare perché
la giustizia veniva sempre identificata con spada e bilancia e ci
faremo aiutare da un articolo dell'Università di Modena e Reggio Emilia
(http://www.bugiuridica.unimo.it/fa/giustizia/bilanciaspada.html).
Molto difficilmente la
Giustizia, nei testi a stampa tra XVI e XVIII secolo, compare senza i
suoi due attributi più classici: la bilancia e la spada.
La bilancia sarà
sempre del tipo detto a bracci uguali, che è da secoli, insieme al
corpo umano, uno degli esempi più classici di immagine simmetrica.

stucco
dello Scalone
al Ministero della Giustizia - Roma
Suggerisce
quindi, con l'idea di ponderatezza che le è immediatamente associata,
quelle dell'equilibrio e dell'equità che è compito della Giustizia
conservare o ristabilire; si tratta dei due attributi caratteristici
della Giustizia.
La bilancia potrà
confondersi con quella delle immagini astrologiche o della letteratura
emblematica, ma anche in questi casi resta evidente il rapporto con una
certa idea della Giustizia (ordine, equilibrio, armonia).
La spada rimanda alla
forza, al potere che la giustizia deve avere per imporre e far
rispettare i propri giudizi (la Giustizia o più direttamente, per
esempio in tante immagini tratte da libri di emblemi, il Re).
Si tratta in
genere di una spada a doppio taglio; sarà spesso impugnata rivolta
verso l'alto, o appoggiata a una spalla; altre volte invece rivolta in
basso o appoggiata a terra. Le diverse disposizioni contribuiscono in
genere a definire una determinata immagine e "situazione" della
Giustizia.
affresco
vaticano
D'altra
parte anche la spada, per quanto possa essere difficile fare
astrazione dai significati "violenti" collegati al suo uso è, come la
bilancia, una figura simmetrica.

La legge della
vita è uguale
per tutti; per gli antichi Greci ad esempio, l'idea
di giustizia era collegata all’ordine dell’universo per cui cose e
individui avevano una propria funzione ed una condizione determinata
all’interno del cosmo e la dea della giustizia Dike (in latino
Iustitia) era colei che vigilava sulle ingiustizie ed avvertiva Zeus
dell’ordine violato.
Presso gli egiziani il compito di riportare l'ordine sovrano nelle cose
era compito della dea Maat che vediamo in questa foto che abbiamo già
certamente visto in passato.
Di
seguito vediamo a sinistra Maat e a destra il giudizio
dell'anima di un morto.
Maat,
personificazione dell'ordine del mondo e della giustizia, figura in
cima all'asse centrale della bilancia. Su uno dei piatti (a destra
nell'immagine) viene posata la piuma di struzzo che è il suo principale
attributo. Se il cuore del morto, raffigurato da un vasetto sull'altro
piatto, è leggero come la piuma, la bilancia resta in equilibrio e
l'anima è salva; se è più pesante, la bilancia piegandosi dal suo lato
la condanna.
A
sinistra Anubi, dalla testa di sciacallo, porta per mano l'anima alla
pesatura, di cui si occupa personalmente (lo si vede di nuovo mentre
pesa). Assistono Thot (all'estrema destra), in funzione di scriba e una
creatura infernale pronta a divorare l'anima dannata.
L'ordine delle cose non si deve per forza ristabilire in "questa"
vita........
Dike, Maat e chiunque altro personaggio che abbia incarnato le vesti
della giustizia, non erano individui, bensì rappresentavano le leggi
della vita. Noi possiamo cambiare la nostra realtà per mezzo del
pensiero ed il nostro subconscio, come il genio della lampada, esaudirà
qualsiasi nostro desiderio. Dobbiamo cambiare il nostro punto di vista
per cambiare
davvero
la nostra vita.
Questo
è un universo interferenziale e gli Esseri si frequentano per
accordo, per cui qualsiasi cosa capita, capita ad entrambi o al gruppo.
Nel caso che le cose non divengano soddisfacenti, ognuno è sempre
libero di rompere il contratto e di andare incontro alla Vita da solo.
Non
cercare di cambiare la tua vita; convincitene!
Consiglio
di leggere questo servizio contestualmente a quello dal
titolo
Come
Creare La Propria Realtà.
A. M. King
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