Vegetarianesimo
e stili di vita
Postato il 22
settembre 2006
Il
vegetarianesimo non è fine a se stesso. Gesù, è scritto in Luca 24:42,
mangiava pesce e molti dei suoi discepoli erano pescatori. Per quanto
onorevole sia il fatto di non ammazzare gli animali, il fine del
vegetarianesimo è un altro ed è un passaggio quasi obbligato per lo
Studente della Grande Opera.
Qual è la verità sul vegetarianesimo? Cosa centrano
gli stili di vita?
Tutti i maestri spirituali e grandi
uomini sono stati vegetariani.
La
lista dei grandi maestri spirituali e di altri uomini famosi che hanno
praticato il vegetarianesimo non ha fine; se si volessero citarli
tutti, questo articolo non avrebbe fine: Virgilio, Orazio, Platone,
Ovidio, Petrarca, Pitagora, Socrate, Gandhi, Shakespeare, Voltaire,
Isaak Newton, Leonardo da Vinci, Charles Darwin, Benjamin Franklin,
Emerson, Albert Einstein, Leone Tolstoy e molti altri. Ma lo era anche
Adolf Hitler.
Ma per quanto
onorevole sia il fatto di non ammazzare gli animali, il concetto di
vegetarianesimo subentra in quello dello stile di vita.
La vita monastica,
quella vera, ha un solo scopo che tra un attimo vedremo; ciò che ora
interessa della vita monastica sono le sfaccettature che determinano
questo stile.
Nella vita monastica abbiamo il divieto
di fare uso di alcool, di droghe, di sapori forti, mentre è consigliata
la frugalità,
la
castità,
il vegetarianesimo e l’isolamento (il monastero) temporaneo; queste
sono le sue sfaccettature.
Se analizziamo
queste sfaccettature, ci ritroviamo ad avere un minimo comun
denominatore che le lega tutte: alleggeriscono l’individuo e lo rendono
più percettivo e centrato su sè stesso.
L’uso
di alcool, droghe e farmaci inibiscono le percezioni dell’Essere
spirituale; la castità, come descritto nel servizio LE
REALI BASI DEL CONCETTO DI CASTITÀ,
consente di non disperdere energie fisiche così come la frugalità a
tavola. Circa quest’ultima si sa che la digestione utilizza dal 50
all’80% delle energie fisiche e quindi porta giù, anch’essa, la
percezione dell’Essere. Poi abbiamo i sapori forti ed i profumi:
anch’essi portano l’Essere a fissarsi sul proprio corpo.
Nella
Trilogia dell'IO
SONO
è spiegato che l’attenzione che l’Essere spirituale dovrebbe mettere
nei confronti dell’universo fisico dovrebbe essere intorno al 20% di
tutta quella disponibile; oltre questo valore si innescano nel corpo
meccanismi stimolo-risposta che “pensano al posto dell’uomo”. Poiché
questi meccanismi si manifestano all’Essere spirituale come fotogrammi
- come immagini - lo inducono a credere che i fotogrammi stessi siano
immagini che provengono dal proprio IO SONO. Questi fotogrammi non sono
immagini (idee) provenienti dal nostro dio, bensì rappresentazioni del
passato per mezzo di immagini mentali; in realtà
non sono altro che meccanismi stimolo-risposta dei propri circuiti
emozionali: pura morte in azione, poiché qualsiasi
meccanismo o automatismo sottrae energie all’Essere spirituale per
restare se stesso in vita. Di ciò se ne parla abbondantemente nel
servizio
L'UOMO CREDE
DI PENSARE.
Quindi,
lo Studente della Grande Opera dovrebbe utilizzare tutti i sistemi
possibili per rientrare in possesso del proprio pensiero interrompendo
i meccanismi stimolo-risposta che, al pari delle idee
provenienti dall’IO SONO, si presentano sotto forma di immagini, ma che
sono idee con scopi contrari alla sopravvivenza.
Quando il livello
di energia di un Essere diviene molto elevato, allora il mangiare
pesce, come fece Gesù, o il bere veleni, come è scritto, non avrà alcun
effetto sul proprio corpo.
I regni inferiori devono servire quelli
superiori, anche, eventualmente, per cibo.
Passiamo ora al vegetarianesimo.
Il vegetarianesimo
è uno degli aspetti più importanti del percorso della Grande Opera; non
per nulla si dice che siamo quel che mangiamo.
E'
vero: mangiare carne influisce sulla mente.
Lo
Studente che vuole oltrepassare la barriera dell’80% dell’energia deve
negare al suo corpo sostanze che lo acidificano eccessivamente, che lo
intossicano e che gli fanno decadere il livello energetico e che quindi
lo fanno andare fuori centro.
L’alimentazione
va tenuta quindi sott’occhio per due motivi: per un fatto di
acidificazione del sangue e per un fatto di trappola data dal gusto,
dalle "voglie". Personalmente mangio quasi sempre solo frutta, però, se
per 3 o 4 volte di seguito provo a fare l’esperimento di bere caffè,
verifico che subito dopo, parte la trappola del “piacere del gusto”. Io
ho un livello elevatissimo di concentrazione mentale, ma vedo che
quando mi parte per la testa la “voglia del caffè”, dopo che faccio
questo esperimento, allora il mio potere di concentrazione diminuisce:
anche così ho compreso chiaramente qual’è il senso della
vita monastica.
Ho
visto anche un ordine monastico che vieta addirittura l’uso di aceto
sull’insalata: l’aceto è un elemento dal gusto forte che può facilmente
aprire la necessità del piacere del gusto; qui non è un fatto di alcool.
Quando l’individuo rientra in possesso della sua energia per un valore
superiore all’80% è illuminato: le bande di energia che sono intorno a
lui si aprono ed egli è in contatto con l'inquilino dell'ultimo piano:
il suo IO SONO.
Chiaramente
non è solo un fatto di procedura meccanica, ma alla base ci deve essere
l’ultimo elemento dell’elenco di cui prima: l’
etica.
Uno Studente della Grande Opera non deve mai tradire, deve essere di
parola, deve rispettare le promesse ed altro. Ma queste son cose troppo
elevate, purtroppo, per molti che sono settore spirituale… Gesù disse
che molti, nel prossimo futuro, grideranno: "Signore, Signore",
ma lui disse che, quando sarà il momento, risponderà
loro:
"Andate via,
operatori di illegalità; io non vi ho mai conosciuti".

Ritornando
sulla questione dell’alimentazione ed all’etica, voglio brevemente
raccontare la storia del Prof. Arnold Ehret. Era un medico tedesco
abitante negli Stati Uniti. Alla fine del 1800 era stato dichiarato
incurabile dalla medicina per una malattia cronica ai reni. Il suo
meraviglioso essere lo spinse a ricercare delle alternative alla
medicina tradizionale e finì per elaborare il
SISTEMA
DI GUARIGIONE DELLA DIETA SENZA MUCO.
In questo libro (una serie di lezioni che tenne ai suoi studenti agli
inizi del ‘900) è descritto il successo di una alimentazione basata
principalmente sulla sola frutta: praticamente un miracolo. Inutile
dire che il Prof. Ehret guarì da qualsiasi cosa avesse al punto che,
dopo venti giorni chiuso in una stanza sotto controllo dei notai di
stato senza mai mangiare, ne usciva ed affrontava prove sportive di
inenarrabile potenza.
Il
dottor Ehret era un individuo che si muoveva a braccetto con la sua
etica; creò questo sistema di guarigione ed in più cliniche curò e
guarì, con la sola alimentazione, migliaia di malati ritenuti anche
incurabili dalla medicina tradizionale.
Quindi
non è solo un fatto di procedimenti meccanici quali l’alimentazione o
la castità che porta all’illuminazione: è sempre un fatto di
atteggiamento mentale e quando dico questo, parlo anche e
principalmente di etica. Ho conosciuto tante persone negli ambienti
spirituali, ed anche alcuni che so che mi stanno leggendo in questo
momento, che si sentono superiori all’etica.
Spirito, mente e corpo devono essere
contemporaneamente allineati; cercare di illuminarsi
solo per
mezzo di azioni sul corpo è come andare a caccia di farfalle con un
retino bucato.
Gli
orientali attribuiscono tre qualità alla materia. Queste tre qualità, o
GUNA, possono essere anche applicate agli alimenti per aiutarci a
sceglierli; in funzione di ciò anche i cibi vengono classificati in tre
qualità: TAMAS, RAJAS, SATTVA.
Lo
Studente della Grande Opera dovrebbe essere naturalmente diretto verso
i cibi sattvici ma evitando cibi eccessivamente acidificanti.
Dall’indirizzo
http://www.dhyana.it
ho preso queste informazioni:
- qualità
TAMAS: è il guna più pesante che offusca ed ostruisce. È il più
terreno; il suo elemento è appunto la terra. Appartengono alla
categoria tamasica tutti i cibi pesanti da digerire come la carne,
soprattutto quelle rosse, gli insaccati, i cibi conservati che non sono
stati esposti al sole, quelli cotti da più di un giorno e poi
riscaldati, i grassi, soprattutto animali e tutti i cibi in scatola;
- qualità
RAJAS: è il guna più focoso, il suo elemento è, appunto, il fuoco.
Appartengono alla categoria rajasica tutti i cibi calorosi ed eccitanti
come l’alcool, il caffè, il vino e la birra, tutto ciò che è piccante,
amaro, ipercalorico, troppo caldo e troppo freddo, tutte le spezie e il
tabacco;
- qualità
SATTVICA: è il guna più leggero, il suo elemento è l’aria. Appartengono
alla categoria sattvica tutti i cibi leggeri e puri che aiutano
l’individuo ad elevarsi spiritualmente. Sattva vuole significare
l’essenza, il piacere, l’illuminante. I cibi che hanno queste
caratteristiche sono il riso, (cereale della Luna) che cresce
nell’acqua, elemento primordiale, i cui movimenti come alte e basse
maree sono condizionati proprio dalla luna; il grano, (cereale del
Sole) portatore di grande energia vitale, che cresce sotto il sole
assumendone il colore dorato ed il calore; il miglio, (cereale di
Mercurio) il pianeta che stabilisce i legami con l’universo tutto; il
mais (cereale di Venere) il pianeta che dà la forma ad ogni cosa,
l’avena, l’orzo, il latte, il miele, i legumi e la verdura.
Sul
sentiero spirituale siamo sempre esortati a tenere una dieta sattvica
cioè una dieta semplice e sana, senza spezie e sapori forti in modo da
mangiare per vivere e non vivere per mangiare e soddisfare le papille
gustative. Inoltre una dieta sattvica favorisce una mente più limpida
che aiuta nelle pratiche spirituali.
La
dieta Sattvica corrisponde al VEGETARIANESIMO, ma nello stile
alimentare Sattvico ci sono grossi problemi: tutti cibi al di fuori di
frutta e verdura sono acidificanti, cioè durante la loro assimilazione
nell’organismo, producono sostanze acide che il corpo non può
confrontare. Qui l’accento è da mettere sullo stile VEGANO, cioè su una
alimentazione solo a base di frutta e verdura o, addirittura, sul
FRUTTARIANESIMO, alimentazione a base di sola frutta. Le parole frutta
e frugale hanno la stessa radice etimologica che significa
godere di qualche beneficio.
Il
sangue di un individuo dovrebbe avere un pH compreso tra 7,39 e 7,41.
L’immissione di sostanze acidificanti provoca inevitabilmente una
perdita di energia dovuto ad un super-lavoro del corpo nel tentativo di
tenere il sangue entro questi valori. Un aumento dell’acidità
dell’organismo provoca pericolose ripercussioni sul fisico e
sull’umore; questo è il motivo per cui si punta sempre il dito sulla
cosiddetta "zitella acida": l’acidificazione del sangue. Pur non
volendo essere solo vegani o addirittura fruttariani, solo il 20%
dell’alimentazione può essere acidificante. Qui non è questione di
essere puri, qui è questione di salvarsi la pelle con minime regole di
base.
Il
SISTEMA DI GUARIGIONE DELLA DIETA SENZA MUCO del prof. Arnold
Ehret è un efficace sistema per aumentare le proprie energie e tende ad
uno stile fruttariano.
DOPO IL
VEGETARIANESIMO
Il
vegano è uno stile proprio di uno Studente che vuole recuperare energie
per metterle al servizio del proprio essere e per far sì che giungano
alla sua mente sempre meno immagini provenienti dai circuiti
stimolo-risposta.
Dopo
questo passaggio un individuo avanzato potrà mangiare anche il veleno
ma non gli accadrà più nulla.
Uno
stile di vita è, secondo la definizione del termine "stile" dal
vocabolario Zingarelli, un modo abituale di essere; quando un modo
abituale di essere si prolunga oltremodo, diviene un abitudine e quindi
si attivano i circuiti stimolo-risposta con conseguente perdita
dell’energia e confusioni sulle immagini percepite.
Un
Essere spirituale non si può fissare in uno stile: limiterebbe
immediatamente sé stesso essendo egli indefinito. Quindi, qualsiasi
cosa deve servire, essere usata e poi essere messa da parte: parliamo
di un ciclo di azione. Se non si riuscisse a fermare uno stile si
avrebbe la pazzia, poiché, una definizione di pazzia, è proprio non
riuscire a fermare.
Vegan
(e non solo vegetarianesimo), divieto di fumare, alcool, castità,
etica, è ciò che è inteso nella Vita Monastica; questi sono strumenti
per recuperare energie bloccate nel corpo fisico dai meccanismi
stimolo-risposta. Queste virtù sono tali se vengono usate per aumentare
il proprio livello di benessere.
E'
da tener presente che la stragrande maggioranza degli insegnamenti
cosiddetti "spirituali", servono solo a liberare l'Essere dalla
dipendenza e dagli effetti che il corpo fisico ha su di lui.Queste
virtù rimangono tali se vengono scelte dall’individuo liberamente, con
auto-determinazione e non se vengono imposti dai meccanismi
stimolo-risposta attivati dai sensi di colpa. Purtroppo quasi tutti i
siti in internet, siano essi vegetariani che vegani, sono terribilmente
infarciti di “diritti per gli animali” e di etica verso gli animali.
Gesù mangiava pesce e ciò dimostra che non era un vegetariano; ed io
credo che non fosse neanche fuori etica o un idiota, né i suoi
discepoli che di lavoro facevano i pescatori "peccavano" contro Dio.
Penso
che gli autori di questi siti internet farebbero meglio a limitarsi a
pubblicizzare le virtù di uno stile di vita piuttosto che fare i
“buoni” e creare danni, così come indicato nel servizio
I
DANNI DEI BUONI E DEI CATTIVI; io non dico "W la bistecca
alla fiorentina", ma non dico nemmeno "abbasso le macellerie".
Arcangelo
Miranda
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