Tutto è
connesso
tratto
dalla conclusione della Trilogia MATRIX: A CIASCUNO LA PROPRIA
ILLUSIONE
Per
Bohm l'universo è costruito sugli stessi principi dell'ologramma e
nella moderna visione della fisica sta emergendo il concetto che il
mondo non è costituito da frammenti individuali, bensì è un complesso
indivisibile di modello, processo e interrelazione. che
veramente fonde
insieme scienza e spiritualità.
La
percezione della realtà come frammenti
è per Bohm un’illusione e una distorsione dell'unicità e dell'unità,
che stanno alla base di tutto; tutte le parti della manifestazione sono
intrinseche al Tutto e da Esso imprescindibile.
Un "UNO"
immortale ed infinito che contiene “tutto”!
È
questo possibile?
L’universo
è pieno di questi esempi: il
cristallo che cresce intorno ad una sua iniziale forma geometrica,
alberi che sono contenuti nel seme del frutto in cui si trovano tutte
le informazioni per replicarsi. L’albero che nascerà, a sua volta,
conterrà nuovamente le informazioni per replicare se stesso
all'infinito. Le informazioni di tutti gli Esseri viventi prestabilite
nei geni dello sperma e delle ovaie sono capaci di ricostruire
l'intero.
Al
di là del
concetto fisico, Bohm credeva che la nostra tendenza a suddividere il
mondo in frammenti e ad ignorare l'unione di ogni cosa in un tutto
immortale ed infinito fosse la causa di tutti i problemi dell'umanità.
Credere di curare un corpo malato attaccando solo un sintomo, è un
concetto che in medicina sta barcollando; oggi la visione olistica - la
visione del Tutto - si sta facendo avanti così come si sta comprendendo
che i problemi del mondo non potranno mai essere risolti senza una
comprensione d'insieme dei vari fenomeni sociali.
Il
principio
del continuo celarsi e svelarsi della natura, che crea continuamente il
nostro universo, è chiamato «olomovimento», per non usare il termine
"ologramma" che si riferisce ad un'immagine statica.
Questa
Unità “supporta”
l'universo ed è la “sostanza” dell’
implicito, il
quale si manifesta in infinite forme per mezzo dell’olomovimento:
Nulla
c'era, Dio volle, “Nulla” divenne qualche cosa;
“Nulla”
conservò l'equilibrio e servì da sostegno.
Conte
di Saint-Germain
Nel
mondo subatomico
l'osservatore
è
la cosa osservata e la coscienza altro non è che una forma più sottile
di materia; e la base per qualsiasi relazione tra osservatore e realtà
osservata giace non nel nostro livello di realtà, ma nel profondo
dell'ordine implicito.
A
questo
punto, anche la divisione della manifestazione in cose viventi e non
viventi è un’opinione “frammentata” e duale; poiché, nell’intimo di
tutte le cose manifeste, materia animata ed inanimata sono
inseparabilmente unite: la vita è il meraviglioso e celato tesoro
nascosto in ogni parte dell'intero universo, il Sacro Graal, che, come
il sangue in un corpo, è dappertutto ma non lo si vede in alcun modo
dall’esterno. In un universo in cui tutto è infinitamente interconnesso
anche tutte le coscienze sono interconnesse.
Con
questa
ottica, le perenni intuizioni dei nostri più grandi mistici stanno
venendo un po’ alla volta confermate dalla visione moderna
dell'universo, così che possiamo cominciare ad affermare che noi siamo
eterni, infiniti ed Uno.
Essere
nell’Uno -
raggiungere la consapevolezza dell’Unità - non significa perdere la
propria individualità:
unione non significa
fusione
del proprio sé con gli altri sé in quanto perdere se stessi; solo si
diventa più Grandi e si rimane
anche ciò
che si è: è un tipo speciale di
fusione.
È come nelle reazioni chimiche in cui un elemento, pur partecipando ad
un tutto più grande, rimane sempre quell’elemento: l’idrogeno è
idrogeno ma nella molecola d’acqua è
anche
acqua..
.
L’illusione
di
Maya
è proprio il concetto che l'insieme è percepito come separato. Quindi,
l'olomovimento è indefinibile e non misurabile ed il fatto di misurarlo
conferma sempre più questa realtà per mezzo dell’energia prodotta dal
suo creatore: l’osservatore.
Gli
ologrammi sono onnipresenti in natura. Anche se abbiamo parlato di un
esperimento di ottica, stiamo comunque trattando di “onde”. È possibile
che questo fenomeno possa essere registrato in altri modi, con altri
tipi di sorgenti di emissione diverse dalla luce essendo quest’ultima
soltanto una delle espressioni dei fenomeni d'onda. Delle onde ne è
impregnata la creazione: i raggi elettronici, le onde sonore e
qualsiasi cosa che si muove può creare ologrammi; in realtà le
onde
sono di 52 tipi e molte sono ancora ignote alla scienza. L'universo è
permeato di forme d'onda e noi viviamo in un olouniverso.
Di
fatto se
un osservatore, che è un produttore di energia, una sorta di raggio
laser della coscienza, assume un determinato punto di vista, esso si
comporta proprio come un laser su una lastra fotografica olografata,
riuscendo a percepire l’universo stando al di fuori del tempo e dello
spazio: questo ci spiega l’antica frase “
essere d
el
mondo pur non essendo nel mondo”.
È per questo motivo che la riabilitazione dei punti di vista rispetto
alla realtà riabilita l’Essere, cioè TU; colpire la pellicola, in modo
tale da percepirne anche l’immagine, consente di non restare bloccato
rispetto ad essa. Si deve, quindi, allargare il proprio punto di vista.
Questo è il senso dell’attaccamento. Facile, no?
È
nella
natura delle nostre menti vedere questo mondo esterno come reale; il
che ci porta a confermare ed ad accrescere il SENSO DI SEPARAZIONE che
vi percepiamo: il senso di separazione che avvertiamo fra noi stessi e
gli altri rafforza il nostro senso di essere
menti
separate in corpi isolati.
Per questo, una “vita essenziale”, come abbiamo detto
nell’Introduzione, ci riduce il numero di confronti che siamo portati a
fare con questo universo, riconfermandolo in continuazione.
Il
senso di
separazione si fa più forte quando cadiamo nella trappola di dividere
il tempo in presente, passato, futuro. Ma queste separazioni non sono
utili; poiché, di fatto,
esiste solo il
momento presente, l’
hic et nunc.
“Non si può essere servi di due padroni”, venne detto 2000 anni fa e
poiché
servo sta per os
servatore,
di fatto la nostra mente non può osservare più di un’immagine alla
volta, per cui, esistendo solo il momento presente è inutile
determinare i concetti di passato e di futuro poiché ciò mette solo in
confusione l’Essere.
Il
nostro
mondo, per mezzo di connessioni invisibili, risulta unito in tutte le
parti, perfino tra le menti. A tal proposito Bohm dichiara:
“Nel profondo la coscienza
dell'umanità è UNA”; questa coscienza è lo spazio, o ciò
che l’uomo chiama
spazio.
Anche dove vi è assenza di materia vi è almeno “spazio” e se rileggiamo
i testi sacri con questa ottica, allora solo il nostro voler restare
ottusi potrà non farci rendere conto di questa verità. Se riusciamo a
far cadere le distanze fra le menti fino a formare una sola distanza,
l’intero spazio senza limiti in esso, allora ci diventa almeno
concettualmente più credibile che tutto, anche le menti, sono UNO.
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